La Biorivitalizzazione del viso: concetti di base e modalità di trattamento

La biorivitalizzazione fa parte delle terapie anti-aging che mediante approcci più o meno invasivi è in grado di stimolare la produzione di collagene ed elastina ed a migliorare la vascolarizzazione locale.

Sono molte le tecniche oggi a disposizione, la più comune consiste in piccole iniezioni effettuate con aghi molto sottili a livello del derma superficiale, in punti specifici del viso, del collo e del decollété. Si tratta di una metodica di rapida esecuzione e non lascia tracce. Grazie ad un piano di trattamento mirato si possono osservare in tempi brevi dei progressivi miglioramenti dell’aspetto cutaneo.

Il trattamento prevede 4/5 sedute eseguite ad intervalli di 2/3 settimane.

Le principali sostanze utilizzate sono:

  • Amminoacidi
  • Acido ialuronico
  • Antiossidanti

L’acido ialuronico naturale è in grado di modulare le fisiologiche attività di alcune cellule presenti nel derma denominate fibroblasti, favorendo la deposizione di nuovo collagene elastina e ulteriore acido ialuronico. La sua attività è diversa da quella de filler tradizionali in cui le formulazioni modificate di acido ialuronico, svolgono una pura azione meccanica di riempimento. Esso infatti è in forma non cross linking e quindi si integra perfettamente con l’ipoderma svolgendo appieno le sue funzioni. Le caratteristiche di viscosità e peso molecolare lo rendono simile al polimero naturale. Inoltre, l’acido ialuronico, grazie alla capacità di trattenere notevoli quantità di acqua, promuove l’idratazione cutanea. L’effetto biorivitalizzante si traduce in una maggior compattezza, elasticità e tonicità della cute. L’acido ialuronico ha una notevole capacità anti- ossidante, l’azione preventiva sui danni da radicali liberi si esprime anche nei confronti dell’esposizione solare.

Le principali manifestazioni dell’invecchiamento cutaneo, quali le rughe, la perdita di elasticità e di turgore cutaneo sono condizionate dall’impoverimento e dalla alterazione strutturale dell’impalcatura di sostegno rappresentata dal derma; la terapia iniettiva con acido ialuronico favorisce il rimodellamento cutaneo e contrasta i segni dell’età.

Biorivitalizzazione con aminoacidi: la sintesi di collagene prevede l’attivazione di cellule presenti nel derma chiamati fibroblasti. Il naturale substrato che permette la sintesi del collagene è rappresentato da alcuni aminoacidi quali glicina, lisina e prolina. Studi recenti dimostrano che la miscela di aminoacidi permette inoltre la duplicazione dei fibroblasti, favorendo la produzione di collagene. Oltre per i danni da foto-invecchiamento, possono beneficiare della terapia iniettiva con pool di aminoacidi pazienti affetti da cicatrici post-acneiche. Sta ricoprendo un ruolo sempre più importante il Deanolo, chimicamente noto come Dimetil-amino-etanolo (DMAE), è un analogo della colina. Da sempre utilizzato come rimedio utile per l’azione neuroprotettiva ad antiossidante, negli ultimi anni il DMAE è rientrato attivamente anche tra i possibili strumenti a disposizione della medico estetico.

Quale periodo scegliere?

Non esiste un periodo dell’anno specifico, generalmente è indicato un ciclo di biorivitalizzazione nei 12 mesi, consigliato a ridosso dell’esposizione della cute del viso ad agenti esterni particolarmente irritanti (raggi UV).

È doloroso?

Non è doloroso, grazie all’utilizzo di aghi sottilissimi intradermici, nei soggetti più sensibili è possibile applicare dell’anestetico locale in forma di unguento.

Esistono tecniche meno invasive?

Abbiamo a disposizione altre tecniche di biorivitalizzazione con invasività minore alcuni esempi sono i peeling (chimici), PRX T33microneedling, ma di questi ultimi ne discuteremo nello specifico nei prossimi articoli. 

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